Il Thevenin è nota in città per la sua azione sociale fin dalla seconda metà dell’800, quando la fondatrice dell’opera, Suor Gabriella Thevenin, aprì dapprima un asilo e poi un orfanotrofio per le ragazze povere situato in piaggia di Murello.
Negli anni ’30 del secolo scorso, la sede operativa dell’Ente venne trasferita in via Sassoverde, dove si trova ancora oggi, grazie alla donazione che il cav. Rodolfo Subiano fece del suo palazzo di abitazione all’Istituto che, nel frattempo, aveva preso il nome della defunta fondatrice.
Dopo alcune trasformazioni, nel 2005, l’allora IBAP è divenuta una moderna Fondazione mantenendo inalterato il carisma iniziale e proseguendo, con modalità e strumenti più adeguati ai tempi, l’opera avviata da suor Thevenin e sostenuta da Rodolfo Subiano.

A distanza di dieci anni dalla nascita della Fondazione ci è parso giusto allestire una mostra per raccontare alcune pagine della sua storia, esponendo documenti di archivio e una selezione dei numerosi reperti archeologici e opere artistiche raccolte in vita dal Subiano e donate alla pia opera assieme al palazzo.
Si è anche colta l’occasione per dar corso a un intervento conservativo su alcuni reperti scelti della collezione Subiano che verranno presentati al pubblico con la speranza di poter portare a compimento tale opera per salvaguardare e valorizzare un patrimonio che appartiene alla dotazione dell’Ente ma anche alla cultura di tutta la città.

Il progetto ha destato l’interesse e ottenuto la preziosa collaborazione di professionisti del settore e di alcune importanti istituzioni come la Soprintendenza Archeologica della Toscana e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, fino all’Archivio Notarile distrettuale che ha concesso in prestito i testamenti olografi di suor Thevenin e del Subiano.

L’esposizione si terrà presso la sede della fondazione in via Sassoverde n. 32 ad Arezzo, dal 6 al 28 giugno, dalle ore 10 alle oer 18 di ogni sabato e domenica e su appuntamento negli altri giorni (telefonare al numero 3495838434).

Alla mostra è collegato un percorso tra le opere di provenienza delle collezioni Subiano conservate al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna in via San Lorentino ad Arezzo